Arti Superiori: TENDINOPATIA CALCIFICA DELLA SPALLA.
Scritto da Compagnoni il 03 Ott 2014 - 10:48 3911
La patologia tendinea ad evoluzione fibrocalcifica, o tendinopatia calcifica, è una malattia dalla eziopatogenesi (causa-natura) sconosciuta. Viene riscontrata dall’esecuzione di una rx della spalla, nella proiezione anteriore laterale, dove viene visualizzata una formazione rotondeggiante biancastra (calcificazione).

Questa patologia colpisce la parte centrale del tendine e interessa maggiormente il sesso femminile in un’età che va dai 40 ai 50 anni. Molti studi hanno cercato di dare una spiegazione, sicuramente l’invecchiamento del tendine nella quarta quinta decade di vita, l’infiammazione e le sollecitazioni come microtraumi, con fenomeni di assottigliamento e fibrosi, sono indici predisponenti alla malattia. Una delle interpretazioni più accettate a livello scientifico è quella della metaplasia fibrocartilaginea, dove il tessuto degenerato viene progressivamente sostituito da cristalli di calcio. Lo stadio calcifico viene descritto in tre fasi ad evoluzione consequenziale tra loro, una prima fase di deposito e formazione dei cristalli di calcio, una seconda fase cosiddetta di stato, dove il calcio viene circondato da tessuto fibrocollagene e la terza fase, detta di riassorbimento, dove la comparsa di vasi sanguigni permette l’arrivo in loco di macrofagi che fagocitano e rimuovono il calcio.

Successivamente il tendine “dovrebbe” riprendere la sua struttura normale rimodellandosi. Alcuni studiosi hanno dimostrato che nella storia clinica di questi pazienti, manifestano il maggior dolore nella fase di riassorbimento e sono praticamente asintomatici nella formazione di depositi calcifici. Alcuni casi tendono a cronicizzare per la mancata consequenzialità dei fenomeni sopradescritti. A questo punto si può intervenire con la terapia ad onde d’urto, che stimola la neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi) permette il riassorbimento delle calcificazioni. Ma è possibile prevenire la formazione di calcificazioni? Sicuramente esistono dei sintomi e delle condizioni particolari, che se attentamente valutate, possono ridurre al minimo la formazione di calcificazioni e mi riferisco alle patologie cervicali (a detta di specialisti ortopedici della colonna l’80% delle calcificazioni di spalla, possono derivare da cervicalgie), in particolar modo a tutte quelle problematiche che portano la colonna cervicale ad interiorizzarsi, questo fa si che la spalla si ponga su dei piani non fisiologici favorendo l’insorgenza di infiammazione. Le piccole rigidità di spalla, anche se asintomatiche, possono essere il campanello d’allarme per una discinesia scapolo-omerale. In questi casi, l’utilizzo di micro correnti Luxxamed, esercizi posturali di riallineamento cervico scapolare, nella maggior parte dei casi garantiscono un normale riequilibrio del sistema, rendendo difficile l’insorgenza dell’evoluzione degenerativa. Possiamo concludere dicendo che è possibile prevenire tale insorgenza, ponendo la nostra attenzione ad una più globale considerazione del problema.

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